A me piace leggere.
Specialmente libri che parlano di calcio. Ecco elencate qui di seguito le mie 5 proposte.
NEL FANGO DEL DIO PALLONE (Carlo Petrini)
In ordine cronologico il libro di Petrini è probabilmente la mia prima lettura sportiva. Nel 2000 quando fu pubblicato lo presi in prestito da un mio compagno di squadra del Treviso. Al di là del ritmo lineare e del linguaggio concreto sfociato in alcuni eclatanti passaggi fui colpito dalla visione estremamente pessimistica e negativa di un mondo, quello del calcio professionistico, visto dal suo interno. Essendo all’epoca un diciassettenne casa e chiesa amante del pallone fu di certo un fulmine a ciel sereno. Che sia stata o no una mossa commerciale mettere in nero su bianco la propria esperienza pallonara comunque la vita di Petrini fu turbolenta, sofferta, triste. Drammatico ed ostico Nel fango del dio pallone è una confessione senza peli sulla lingua che ha l’intento di scuotere un mondo racchiuso in se stesso, nel quale è facile abbandonarsi alle corrosive distrazioni e viziose normalità descritte dall’autore. Per me è stato un pugno nello stomaco, forte.
IL MALEDETTO UNITED (David Peace)
Prima del Nottingham Forest, prima delle due coppe dei campioni e prima di diventare uno dei più importanti allenatori di tutti i tempi, Brian Clough allenò per 44 giorni il Leeds United. 44 giorni. L’odiato Leeds United. Non sopportava l’allenatore uscente Don Revie, non sopportava i giocatori, non sopportava nulla di Elland Park. Ma lui, orgoglioso del suo credo morale e fermamente convinto di poter cambiare la mentalità a una squadra che reputava scorretta e dal gioco sporco, accettò la sfida che gli fu proposta. Il Leeds United. Con esiti disastrosi. “Va bene, signori, intorno a me per favore, grazie! Parliamoci subito chiaro! Allora, tutti voi avete una fama internazionale e diciamo che avete vinto tutti i trofei nazionali che potevate vincere con Don Reevie, ma per quanto mi riguarda la prima cosa che potete fare per me è prendere tutte le vostre medaglie, tutte le vostre coppe, le vostre targhe e andare a buttarle nel più grosso fottuto cestino che riuscite a trovare, perché non ne avete vinta nemmeno una onestamente e lo avete fatto sempre giocando sporco, cazzo”
SE MI MANDI IN TRIBUNA GODO (Ezio Vendrame)
Ezio Vendrame, per chi non lo conoscesse, è stato uno dei più sregolati e talentuosi calciatori degli anni 70, di ruolo ala, aria da hippy, artista del pallone. Si definiva giocatore del cazzo e stando ai suoi racconti non aveva di certo torto. Una figura atipica diventata leggendaria in quel sottobosco di artisti del pallone che, vuoi per carattere ribelle vuoi per inclinazioni politiche, hanno lasciato piccole ma ben visibili tracce della loro avventure sportive. Non era un amante delle regole, anzi. Era geniale, anarchico, a tratti folle. Costretto ad un’ infanzia difficile, un provino all’Udinese lo catapultò giovane a girovagare tra squadre di A B e C vestendo anche le maglie del Lanerossi Vicenza e del Napoli. Con questo piccolo volume regala ai lettori brevi racconti conditi da un filo di umorismo: per me sono delle chicche imperdibili. Una su tutte: ”Quel 10 a 0 da falso cagotto.”
CALCIONOMICA (Simon Kuper)
In tempi in cui l’aspetto economico del sistema calcio soprattutto in Italia continua ad essere sotto la luce dei riflettori scelgo Soccernomics di Kuper e Szimansky. Scritto nel 2010 il libro propone una visione del calcio attraverso algoritmi, statistiche, probabilità. Lo studio dei due cerca di approfondire il legame che lega le scienze sociali e l’economia di una nazione con i risultati sportivi prodotti su un campo di calcio. E’ una interessante prospettiva che crea spunti di riflessione per un analisti più completa del fenomeno calcio. Per chi vuole invece entrare dritto nel cuore del sistema calcio italiano e analizzare i perché della profonda crisi che sta vivendo credo sia imperdibile l’ultima uscita di Marco Bellinazzo “La fine del calcio italiano”.
UNDICI METRI (Ben Lyttleton)
Non è poi così semplice presentarsi lì, sul dischetto del rigore, aspettare il fischio dell’arbitro e calciare in porta. Ne sa qualcosa Roberto Baggio che nella finale del 94 commise l’errore al quinto tentativo italiano, ne sa qualcosa Clarence Seedorf, ne sanno qualcosa i calciatori inglesi… Undici metri è un libro eccezionale. Scientifico. Squarta il mito dei calci di rigore e lo seziona in mille pezzi analizzandone ogni aspetto: risultati, statistiche, di nuovo modelli matematici, psicologia ed emozioni, allenamenti e aneddoti presentati con una cura quasi maniacale della ricerca. Ben Lyttleton giornalista inglese è riuscito a pubblicare un’ opera che oltre ad essere accurata, sofisticata, risulta piacevole e intrisa di piccoli episodi (come il prima e il dopo Panenka) che hanno segnato se non rivoluzionato la storia della “lotteria” (e anche su questo termine ci sarebbe da approfondire) dei calci di rigore.