Beyond the line è il titolo della tesi che ho scritto tra febbraio e maggio scorso e che discuterò il 9 settembre in una delle aule del Centro tecnico di Coverciano. Davanti a me saranno presenti i docenti che mi hanno accompagnato sulla strada del Corso Uefa Pro a partire dal presidente dell’ AIAC Mister Renzo Ulivieri. Per incentivare i corsisti a sviluppare un elaborato personale ci è stato detto che il lavoro in questione è una sorta di “biglietto da visita” per un allenatore. Perciò, avendo tempo libero, mi ci sono messo con grande impegno. Suppongo che questo lavoro, come del resto tutti gli altri, verrà letto da pochi ed appassionati addetti ai lavori. A meno che tu non diventi il nuovo Ferguson o il nuovo Guardiola. In tali casi, probabilmente sì formerebbe un interesse maggiore attorno al “pensiero vincente”. Qualche curioso entrerebbe nella Biblioteca del Settore Tecnico e tra gli scaffali colmi (ma non troppo) di libri andrebbe a spulciare proprio la tua tesi di laurea calcistica. Arrivando al sodo: il lavoro si sviluppa in verticale partendo dalla dicotomia gioco-lavoro, strizzando l’occhio alla narrativa, addentrandosi nelle regole conversazionali, strappando accenni sull’importanza del linguaggio ed esplorando la leadership nelle sue ultime formulazioni. Ritornando al tema “Biblioteca del Settore Tecnico” durante le settimane del Corso, a giugno, passavo proprio di lì, a curiosare, a sbirciare. Una stanza moderna nella quale ragionevolmente possono sostare cinque, al massimo sei persone. Di più, sarebbe eccessivo. Alla scrivania è sempre presente Quintino Di Pierro, il bibliotecario. A lui ho donato una copia del libro Un lavoro da mediano. Ansia sudore e Serie A. Un libro che tratta il calcio con la sensibilità tecnica dei centrocampisti interditori, detti anche incontristi.